Buon “Passaggio”

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Buon “Passaggio”

Oggi per molti di noi è un giorno di festa. Per gli ebrei la Pasqua è il passaggio dalla schiavitù alla libertà e la fuga dall’Egitto, per i cristiani è il passaggio dalla schiavitù della morte alla libertà della vita eterna del Cristo. Per moltissimi ha perso il suo reale significato ed è un’occasione per stare con amici e parenti in attesa della prima scampagnata di primavera nel lunedì dell’Angelo. 
Diciamo la verità, la specialità di questo giorno dipende esattamente da noi, dalle cose su cui ci fermiamo a riflettere e che hanno un significato diverso per noi rispetto a chiunque altro sia in relazione con noi.
Festeggiare la Pasqua, un “passaggio”, per me è molto importante perché è un buon promemoria per ricordarci che davvero la vita è un viaggio monodirezionale.
Per dirla con il saggio Guccini, ogni giorno è un altro giorno regalato e, aggiungo, spesso sprecato.
Davvero sono convinto, dalla miseria umana che vediamo tutti sotto i nostri occhi, che le persone perdono spesso il lume della ragione e la contabilità dei minuti che passano.
Il tempo che dovrebbe essere la carrozza che ci porta dal punto A al punto B della nostra crescita personale, da un punto di vista fisico e spirituale, è sospinto da cavalli pigri. I nostri pensieri rifuggono l’idea della morte e ci crediamo eterni, fino a quando qualcosa di brutto irrompe prepotentemente nelle nostre vite.
Quando questo succede troppo spesso non siamo preparati. Troppo spesso quando si squarcia il velo dell’illusione della nostra immortalità ci lasciamo andare, come chi ha scoperto di aver investito tutto nelle azioni di un’azienda già fallita.
Se avessi saputo… mi sembra di ascoltare nel grido di chi ha compiuto tutta la vita poche azioni costruttive ed ha permesso ai propri cavalli di mangiare l’erba lungo il percorso della vita, limitandosi ad essere spettatore delle azioni altrui.
La vita non deve essere mai una competizione con gli altri, ma deve esserlo assolutamente con se stessi. 
Ed è per questo motivo che vorrei augurarti oggi, con il cuore, un buon passaggio, un risveglio per prendere il controllo pieno della tua carrozza-tempo.
Spero davvero tu non ne abbia bisogno e che la tua vita sia piena, al massimo livello, in ogni settore in cui stai cercando di crescere ma sono altrettanto convinto che, come razza umana, abbiamo davvero molto da imparare e che il mio ed il tuo contributo può essere fondamentale.
Tutti possiamo impiegare meglio il nostro tempo e tentare di contribuire con ogni nostra azione al miglioramento di una società mondiale che ancora è accovacciata sulle posizioni dell’uomo della caverna. Ancora oggi è sempre la forza bruta ad avere il predominio sulla ragione e troppo spesso ci giriamo dall’altra parte sui piccoli e grandi soprusi che vediamo compiere ovunque.
Abbiamo perso, come società, la sensazione di essere in grado di incidere sul destino del mondo e questo è assolutamente sbagliato. Ognuno di noi può, in ogni momento, fare la differenza nella specifica situazione che sta vivendo.
Ognuno di noi può passare dal pensiero sussurrato “tanto non mi tange” al “devo fare di tutto per dare il mio apporto nel costruire” una società migliore.
La pandemia prima e la guerra hanno aperto le porte ai disturbi paranoici della personalità di chi vede continuamente pericoli dappertutto. Queste paure sono paralizzanti e non lasciano alle persone la capacità di utilizzare il proprio tempo nel cercare di essere creativi.
Se possibile, sostituiamo i cavalli pigri che trainano la nostra carrozza con i cavalli della lettura e cerchiamo di usare le parole nuove che impariamo per costruire pensieri nuovi, pensieri in grado di farci porre le domande giuste: perché sembra tutto stabilito a priori, perché la cultura non è considerata un bene primario.
Siamo talmente poco abituati, come società, a sforzarci di mettere al centro il pensiero logico-razionale che abbondano episodi di pazzia sociale. Siamo talmente poco abituati ad entrare in relazione positiva con gli altri che il nostro viaggio preferiamo compierlo quasi sempre in solitudine.
Il mio più grande augurio per questo giorno, augurio che rivolgo a me ed a te che stai leggendo queste parole, è che esso rappresenti davvero un nuovo passaggio: io spero ognuno di noi possa scoprire il proprio valore interiore, il valore delle relazioni costruttive ed il valore vero del tempo, da impiegare nella direzione di risolvere qualsiasi tipo di problema si affacci all’orizzonte nostro e di chi entra in relazione con noi. D’altronde è quanto ci ha detto l’uomo che, per chi crede, è risorto 2000 anni fa: ama il tuo prossimo come te stesso.
Impariamo quindi ad amarci, cosa ormai non più scontata, amiamo gli altri prodigandoci per loro e stigmatizzando l’ignoranza volontaria. La stupidità del mondo non è curabile ma l’ignoranza si.
Nella bilancia dei nostri 1440 minuti giornalieri qual è la percentuale di tempo che passiamo ad apprendere nuovi contenuti? E no, non sono contenuti validi i video e le immagini che imperversano sui nostri telefonini, che tentano solo di strapparci una risata o di “stupirci”… parola molto vicina ad “instupidisci”.
Mi auguro e ti auguro quindi di amarti a tal punto da crescere in sapienza e saggezza al punto di poter fornire le risposte giuste a coloro che ti chiederanno di essere amati, di donarti a loro senza chiedere nulla in cambio, e di essere un tassello importante nella costruzione di una società migliore improntata all’amore vero e non a quel terribile surrogato che sarebbe più corretto chiamare egoismo.

Marco “Orange Kiko” Costanzo