I bisogni dell’uomo e Gibran

Un mercante disse: Parlaci del comprare e del Vendere.
Ed egli rispose e disse: La terra vi offre i suoi frutti,
e voi non patirete indigenza se solo saprete come riempirvene le mani.
E’ scambiandovi i doni della terra che troverete abbondanza e sarete soddisfatti.
Ma se lo scambio non sarà con amore ed equanime giustizia,
non condurrà che alcuni all’ingordigia ed altri alla fame.
Quando voi, lavoratori del mare e dei campi e delle vigne incontrate sulla piazza del mercato i tessitori, i vasai e i venditori di spezie,
invocate allora che lo spirito supremo della terra intervenga
tra voi a santificare bilance e calcolo, di modo che pesi e valori si corrispondano.
E non lasciate che chi ha mani sterili partecipi alle vostre transazioni,
perché costoro venderebbero le loro chiacchiere per la vostra fatica.
Dovreste dire a tali uomini: "Venite con noi nei campi, o recatevi con i nostri fratelli
al mare a gettare la vostra rete: Poiché la terra e il mare saranno generosi come con noi".
E se colà verranno i danzatori e i cantanti e i suonatori di flauto,
ebbene, comprate pure i loro doni.
Poiché anch’essi sono raccoglitori di frutti e d’incenso, e ciò che essi vi recano,
benché fatto di sogni, è di ornamento e alimento alla vostra anima.
E prima di lasciare la piazza del mercato, badate a che nessuno vada via a mani vuote.
Poiché lo spirito supremo della terra non dormirà in pace nel vento
finché i bisogni dell’ultimo tra voi, non siano soddisfatti.

Kahlil Gibran

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