Chi non ha casa e non ha letto
si rifugia in sala d’aspetto.
Di una panca si contenta,
tra due fagotti s’addormenta.
Il controllore pensa: “Chissà
quel viaggiatore dove anderà?”
Ma lui viaggia solo di giorno,
sempre a piedi se ne va attorno:
cammina, cammina, eh, sono guai,
la sua stazione non la trova mai!
Non trova lavoro, non ha tetto,
di sera torna in sala d’aspetto:
e aspetta, aspetta, ma sono guai,
il suo treno non parte mai.
Se un fischio echeggia di prima mattina,
lui sogna d’essere all’officina.
Controllore non lo svegliare:
un poco ancora lascialo sognare.
2 commenti
E’ veramente triste la vita di chi non ha un tetto e, un letto…con questo freddo poi!!! Un grande Gianni Rodari come sempre ci pone delle riflessioni…Grazie, molto bella
Grazie Marilena per questa tua riflessione. A Natale siamo in genere tutti più buoni… e dopo?
Marco