Mario

15 anni!

Mario,
Auguri!
Esattamente 15 anni fa ti ho conosciuto, dopo una giornata travagliata (nel senso letterale del termine) e densa di emozioni fortissime.
Ti ho conosciuto mentre ti trasportavano con l’incubatrice al nido. Con me c’erano, presenti fisicamente, le persone più importanti della nostra vita ma c’era sicuramente anche tua zia Angela che tanto ha pregato perché tu venissi al mondo e, sicuramente, tutte le anime belle che hanno vegliato sulla tua nascita.
Non piangevi. La caratteristica che ricordo vividamente è che osservavi già il mondo attorno a te serenamente. Come un essere illuminato che si è appena incarnato scrutavi il nuovo ambiente in silenzio. Ho incrociato i tuoi bellissimi occhi azzurri ed ho avuto la sensazione precisa che ci stessimo guardando reciprocamente, anima nell’anima.
Poi però il mare di sensazioni successivo è diventato un oceano. La responsabilità di essere padre mi ha cambiato ogni prospettiva di vita.
Dopo averti conosciuto mi sono reso conto che tutte le precedenti paure, che mi avevano spinto a non considerare la paternità una priorità, sono svanite in un attimo.
Non c’è cosa più bella al mondo per un uomo, figuriamoci per una donna, del partecipare al miracolo di una vita che nasce.
Osservare come la natura si prenda cura di trasformare un esserino di 2,8 kg in un uomo è uno spettacolo per privilegiati.
La tua venuta nella nostra vita mi ha insegnato davvero quali fossero le priorità che ognuno dovrebbe avere. Prendersi cura di ogni altro essere umano nella fase della sua vulnerabilità è ciò che dovremmo fare sempre tutti. Purtroppo non è così. Tutte le professioni dovrebbero essere professioni di aiuto ma osserviamo invece che il mondo è impazzito dalla notte dei tempi e troppi esseri umani fanno del male volontariamente ad altri esseri umani con una spietatezza che non è da “esseri umani”.
Ricordo moltissimi momenti belli della tua infanzia. Le notti in cui non dormivi e ti preparavo il biberon con il latte. Mai nottate in bianco sono state migliori per me. Ricordo quando andavamo al parco. La casa in toscana, i veri amici che ti coccolavano e che ti chiamavano “biscottino” e con altri vezzeggiativi. Tua madre con la sua esperienza e tenacia ha risolto i tuoi problemi di reflusso. Si è spesa per te e si spende ancora ogni santo giorno della sua vita molto più di me.
Ieri sera, dopo averti accompagnato a Sapri, siamo andati a fare un giro e si sono presentate alla porta della sua mente quelle ansie per il futuro che ogni genitore sano dovrebbe avere.
Tua madre ha prefigurato uno scenario in cui noi due non ci fossimo più e si chiedeva come sarebbe stato il tuo futuro.
Io con la stessa calma con cui tu sei venuto al mondo le ho detto che non avresti, non avrai mai alcun problema, anche se noi sparissimo istantaneamente dalla tua vita. In primis tu hai Matteo, le ho risposto, che è più di un cugino. E’ un’ancora contro ogni tempesta. Poi, grazie a Dio, puoi contare sui tuoi zii e sulle tue capacità inconfutabili.
Sono fiero di potermi dire e di poterti dire che il mio compito da genitore sta per terminare. Mi rimane davvero poco da insegnarti. La tua strada ora la devi costruire da solo, ma in serenità.
Sono orgoglioso dell’uomo che stai diventando. Della tua educazione, della tua sensibilità, della tua intelligenza. Sono fiero della tua capacità di saper leggere le situazioni, anche quelle complicate e di trovare sempre un modo per eliminare gli elementi negativi che si profilano. Quando hai subito atti di bullismo e sei uscito da scuola claudicante per quel calcio sferrato durante una ricreazione in cui qualche insegnante si era distratta troppo, sei uscito senza piangere, anche se il dolore ti si leggeva in volto. Avevi solo 8 anni ma già sapevi che il male fisico passa e che quello psicologico non dobbiamo subirlo.
Sono fiero di averti protetto in quella occasione evitando che subissi altre violenze, cominciate due anni prima. Quell’evento ha segnato il mio impegno nei confronti della piaga del bullismo e mi ha spinto a studiare la psicologia di quei ragazzi con disagi che non avevano la fortuna di avere qualcuno che potesse pensare davvero al loro bene.
Mi hai reso fiero di te quando hai iniziato ad amare la musica durante le scuole medie.
Considero l’amore per questa forma d’arte come vitale. Le persone che non ascoltano o non suonano molta musica sono persone che non sanno emozionarsi facilmente.
La musica tocca le corde della nostra anima come le parole non sapranno mai fare.
Quando ti ho sentito suonare quei brani così difficili ad orecchio ho capito che la musica sarebbe stata una buona compagna della tua vita per sempre. E questo farà di te un uomo migliore.
Se domani mattina dovessi morire però c’è ancora uno strumento che voglio lasciarti in eredità e che non ti ho ancora consegnato.
E’ uno strumento virtuale e che una volta che sarà tuo lo sarà per sempre. E’ lo strumento che puoi usare per scavare nella miniera della tua vita tutti i più grandi tesori.
Questo strumento è davvero alla portata di tutti ma pochissimi lo sanno maneggiare efficacemente. E’ un piccone formato da sei lettere. E’ la parola “Perché”.
Figlio mio, sia nei momenti brutti che in quelli belli della tua vita chiediti sempre “Perchè questa situazione è così?” e “Cosa posso fare per migliorarla?”
Ci saranno situazioni sulle quali non potrai incidere nemmeno con tutte le tue forze. Prima impari ad accettarlo e prima smetti di soffrire. E ci sono tantissime altre situazioni in cui le giuste domande ti porteranno ad avere una vita ricca, piena e felice.
Però rispondere ai perché della vita richiede molto sacrificio e onestà. Dovrai essere disposto a studiare molto perché ci sono ancora tante domande inevase su questo pianeta e dovrai essere sempre onesto con te stesso anche quando troverai le risposte che non ti piaceranno.
Qualche giorno fa riguardavo la “last lecture” di Randy Pausch e mi sono davvero chiesto se io avessi assolto al mio compito di insegnarti i valori che ritengo fondanti per una buona vita.
Non posso sapere se tu condividerai la mia visione del mondo ma sono certo che saprai ragionare sempre con la tua testa, valutando i “pro”, e i “contro” di ogni situazione con la giusta mediazione delle tue intelligenze, soprattutto quella emotiva.
Ricorda che fare le cose con amore ti permette sempre di fare meno sforzo e di essere più autentico. La vita ci porta a nascondere la nostra parte fanciullesca perchè quando si diventa grandi certe cose non si fanno più… ma tu continua a farle. Continua a sognare, a scrivere musica, a carpire i segreti del vento quando con la tua moto diventi un tutt’uno con la natura che ti circonda. Continua ad emozionarti per i tuoi gatti, per il tuo nuovo cucciolo, per tutti gli animali che ti ho visto amare sin da bambino. Ricordi quando mettevi le giovani galline sotto il braccio? Continua a stupirti per ogni cosa che ti capiterà di vivere e non giudicarti mai con gli occhi degli altri. Tu sei un essere unico ed originale. Nessuno potrà mai dirti cosa devi pensare o fare, a meno che tu non sia in situazione di pericolo.
Ho letto una volta in un libro questa bellissima frase: la vita ha questo di strano: che se non vuoi accettare altro che il meglio, molto spesso riesci a procurartelo.
Mi auguro che questo promemoria ti sia utile come lo è per me: io non mi accontento delle situazioni subottimali.
Io voglio sempre il meglio per me, per chi mi sta accanto e, se possibile, per l’intera umanità.
Ogni giorno abbiamo 1440 minuti da utilizzare bene per poter non dire in futuro… ho sprecato la mia vita.
Scegli presto cosa farai da grande e anche se poi cambierai idea non preoccuparti. Fai lavorare comunque la parte inconscia del tuo cervello su questo argomento ogni giorno.
Siamo al mondo per scoprire quale contributo noi possiamo dare, qual è il nostro posto del mondo. Ognuno deve essere ricchezza prima per se stesso e poi per gli altri. Il consorzio umano è ricco di persone che pensano solo a divertirsi in maniera sterile, telecomandati dagli esperti del marketing che dicono loro cosa fare per sentirsi bene.
Esci ogni volta che puoi dagli schemi, dalla tua zona di comfort. Abituati a metterti alla prova e cerca di avere rapporti solo con persone che rispetti e che ti rispettano.
Alla tua età le amicizie sono davvero importanti ma, come dice il mio coach, sei la media delle cinque persone che frequenti più spesso. Scegli con cura a chi legare il tuo cuore. La sofferenza da queste scelte sbagliate è una delle più acute. La delusione per un tradimento dell’amicizia fa male, ma cerca sempre di giustificare i motivi di chi ha questa debolezza.
Donati senza misura, senza desiderare qualcosa in cambio ma costruisci relazioni solide con persone a cui affideresti i tuoi affetti più cari. Tu sai che io ho davvero tanti buoni amici. A molti di loro affiderei la mia vita senza problemi e ti auguro di trovare persone simili. La sensazione che deriva dall’avere questi alleati non si può acquistare in nessun mercato.
Ti suggerisco, ma valuta tu se è il caso, di leggere di più. La lettura di libri (oppure l’ascolto di audiolibri) è l’attività più proficua che può fare chi vuole cambiare in meglio il proprio mondo e quello circostante.
Quando leggi acquisisci esperienze che altri hanno impiegato anni ad avere. Leggere è magia pura quando impari che questa attività ti aprirà moltissime porte. Tutte le persone che ammiri hanno studiato, hanno letto sull’argomento della loro passione ed hanno perfezionato le conoscenze di altri. Leggere alla tua età può essere impegnativo, viste le tante distrazioni che ci sono ma valuta davvero di ricavare uno spazio per conoscere gli autori della vita che vuoi vivere.
Probabilmente ho omesso altre cose importanti che dovrei dirti ma io non sono così catastrofico da pensare che non avremo altro buon tempo insieme. Sono convinto che ti abbraccerò ogni volta che posso, nella vita di tutti i giorni e ti trasmetterò non a parole la gratitudine per averti nella mia vita.
Sei assolutamente la persona più preziosa che Dio mi ha donato per farmi capire che ogni giorno è solo l’Amore puro che può dare un senso ad ogni cosa.
Grazie per avermi insegnato tanto, molte cose di cui non sei consapevole ma che, un giorno saprò spiegarti anche a parole. Per ora mi godo il tuo sorriso, che con quello di tuo cugino Matteo sono un balsamo prezioso per il mio cuore, e ti auguro di volare sempre più in alto in un mondo che, sono certo, contribuirai a migliorare.
Ti voglio bene.
Papà.