La meditazione e le nostre finzioni

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La tecnologia ci ha cambiati, o forse ha fatto venir fuori solo quello che eravamo prima di lei. 

Siamo ormai tutti concentrati costantemente sui nostri smartphone per aggiornarci sul mondo, per rispondere alle chat con la scusa dell’urgenza ma più che altro perché oramai assuefatti al piacere di saperci in una rete fitta di contatti. Pensiamo di essere più efficienti e forse in qualche ambito lo siamo, mandiamo meme per essere simpatici e carini, ringraziamo, auguriamo buona giornata e poi  magari nello stesso istante o pochi minuti dopo mandiamo a quel paese il nostro compagno, marito, moglie, nostro figlio anche per motivi futili. Non ci fermiamo mai a pensare quanto sono preziose le persone che fisicamente ci sono accanto e quanto tempo effettivamente potremmo dedicargli in più se solo ci fermassimo a guardarli negli occhi, a chiedergli come stanno a stare veramente con loro, in piena concentrazione senza che il nostro giocattolino, del quale sembra non si possa far a meno nemmeno quando si iin bagno, ci distragga. Quante meraviglie potremmo scoprire, quante parole gentili potremmo spendere, quante carezze potremmo dare e ricevere.

La meditazione mi sta insegnando questo, anche se la pratico molto meno di quanto vorrei. Mi insegna a centrarmi, ad isolarmi dalla confusione ad essere concentrata sulla vita piuttosto che sulla finzione. E’ una bella sensazione perché in questo mondo tecnologico guidato dai grandi colossi che della tecnologia fanno un business e vogliono tenerci addormentati e’ importante svegliarci. La meditazione può’ essere un valido strumento. Nell’idea comune la meditazione viene associata al rilassamento, ad una specie di torpore. Io credo sia il risveglio dei sensi e dell anima e anche della volonta’. Buona giornata.

Mariella