Come riprendere il controllo della propria vita

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Sfidarsi per 30 giorni significa costruire seriamente un pezzo di strada per il proprio paradiso personale
Kaizen Kiko

Il mio percorso kaizen:

1 Tutto è perfetto. Non c’è spazio per la lamentela.

2 Viaggia nel tuo io profondo. Non puoi vivere bene il “fuori” se non hai chiaro il dentro.

3 Alimentati bene e penserai bene. Studia il tuo rapporto con il cibo e le altre carenze organiche che possono capitare.

4 Lega a te solo persone di valore. Potrai scalare meglio la montagna della vita.

5 Impara bene ad imparare. È questa l’arte suprema da coltivare tutta la vita.

6 Amati ma non considerarti il fine del tuo amore.

7 Trova un maestro che sia disposto ad insegnarti l’arte di vivere.

8 Impara ad ascoltare la tua voce interiore. Chiediti se è solo un capriccio o se veramente sei ad un bivio della tua vita. Poi, segui il cuore.

9 Crea una routine per ogni cosa importante. La vita fará di tutto per rovinare i tuoi piani

10 Esercita un sano egoismo. Puoi salvare gli altri solo se hai già salvato te stesso.

11 Cesella ogni giorno il tuo spirito. Aggiungi pietre preziose chiamate tecnologie.

12 Impara a gestire il tempo. Questa é la tecnologia più difficile.

13 Impara a meditare. Non c’é attivitá migliore per salvarti dalle correnti della vita.

14 Gestisci le avversità. Arrivano per tutti. Non tutti sanno come affrontarle

15 Lavora sul tuo equilibrio mentale. E impara a riconoscere le persone squilibrate.

16 Diventa produttivo. É una via per diventare migliore.

17 Sfida te stesso trenta giorni alla volta

Tutti abbiamo avuto periodi nella vita in cui abbiamo perso il controllo delle nostre giornate.
Come una rana in una pentola di acqua che si riscalda lentamente, abbiamo poco a poco ceduto l’autorità che avevamo su noi stessi ed i tanti *devo* sono diventati *dovrei*.

Abbiamo fatto le ore piccole, abbiamo bevuto, qualcuno ha fumato e provato sostanze per sballarsi, abbiamo cioè deciso che era meglio non essere al timone della nostra vita.

Questi piccoli veleni che ci siamo inoculati come se fossero medicamenti ci hanno trasformato. Abbiamo iniziato a credere di non essere persone in grado di alzarsi presto al mattino, di non trovare interessante combattere per vincere al gioco della vita.

Abbiamo deciso che la normalità non è poi così male e che tutti hanno le loro disperazioni, che curano in qualche modo fingendo che vada tutto bene.

E la cosa peggiore di tutte è proprio quella che roviniamo la nostra fisiologia in questo processo di abbrutimento. Ogni volta che andiamo a letto tardi e non rispettiamo i nostri cicli naturali di sonno veglia stiamo scavando la nostra fossa e, cosa peggiore, ci prepariamo ad una esistenza piena di sofferenze future.

Se siamo fortunati arriverà un momento in cui ci accorgeremo che violentare il nostro corpo con ritmi anormali ci porta a non essere lucidi per tutta la parte del tempo che siamo svegli e ci condanniamo a vivere una vita *appannata*.

Quando siamo in debito di sonno.m siamo storditi e le nostre capacità di ragionamento sono attenuate. Esiste per fortuna una tecnologia in grado di rimetterci in sesto: la sfida dei 30 giorni.

Se, in un momento di grazia la nostra intelligenza ci assiste allora possiamo uscire dall’abbraccio del dolore che ci autoprovochiamo nel trascinare le ore come se fossero vestiti che strusciano per terra e possiamo impegnarci a vivere 30 giorni alla volta.

La prima sfida dei 30 giorni dovrà essere sempre quella di alzarsi ad uno stesso orario al mattino presto.
I benefici di questo modo di vivere saranno evidenti già a metà percorso ma occorre un atto di fiducia mettersi in gioco.

Dare regolarità alle proprie ore di sonno è il primo significativo passo per qualsiasi successo vogliamo ottenere.

I primi giorni saranno i più difficili perché faremo fatica ad addormentarci presto la sera e quindi le ore di sonno saranno ridotte ma se manteniamo il nostro obiettivo e non facciamo pisolini pomeridiani allora arriveremo a sera talmente stanchi da addormentarci in piedi.

Solo allora capiremo davvero il significato del proverbio “Il mattino ha l’oro in bocca”.

E la sfida dei 30 giorni diventa un farmaco salvavita. Se riusciamo a capire che possiamo dominare il nostro corpo con la nostra volontà allora avremo anche un’ancora mentale per decidere di sfidarci ancora su qualche altro obiettivo.

In ogni cosa della vita la psicologia del successo è parte del vero successo e non c’è niente di meglio che rinforzare le nostre idee con i nostri risultati già ottenuti.

Se dopo una vita passata a “perder tempo” ci accorgiamo di quanto il tempo sia prezioso allora con le sfide dei 30 giorni potremmo davvero dare dignità ad ogni nostra giornata e decidere di vivere al posto di *lasciarci morire*.

Per riprendere il controllo della nostra vita occorre quindi avere dei micro-obiettivi stimolanti ed alla nostra portata che riusciamo a misurare in maniera specifica.

Ovviamente tutto passa sempre per la domanda fondamentale: perché decido di agire o di non farlo?
Se decido di non agire è perché ho perso fiducia in me. Mi racconto tante balle cercando colpe all’esterno ma sono sempre io il responsabile della mia vita.

L’azione è qualcosa che può andare a ripristinare questa fiducia ed è per questo che la sfida dei 30 giorni è la tecnologia suprema per conquistare un passo alla volta il nostro personale paradiso.

Diamo fiducia a noi stessi. Proviamo a fare della nostra vita un’opera d’arte un mattino alla volta. Ricordiamoci che il tempo che passa non torna più e che ogni ora può avere un nostro voto: possiamo viverla impegnandoci da 0 a 10. E può restituirci la felicità corrispondente. Se passiamo ore arrabbiati abbiamo perso ore di felicità.

Sfidiamoci a partire da domani mattina a vivere con una nuova consapevolezza. Solo le persone mattiniere andranno a letto con una soddisfazione non comune.

Certamente la notte sembra “coccolare” di più e tutti i disperati vi si rifugiano ma perché, invece di nutrire la nostra disperazione, non cominciamo a sentirla come la nostra principale nemica?

Siamo vivi, respiriamo, abbiamo tante capacità da utilizzare ma preferiamo non agire? Questo è contronatura.

E se sono i nostri amici ad essere persi nella morsa delle inattività tossiche allora possiamo fare loro un grande favore: regaliamo loro la sfida dei 30 giorni.

Kaizen Kiko