Durante la pandemia si sono strappati i vestiti. Il governo con le sue misure aveva imbavagliato la democrazia, la libertà e uno dei modi per farlo era stato chiudere, poi non riaprire immediatamente, e successivamente riaprire con severe restrizioni i teatri…
Gli attori inorridivano, il mondo dello spettacolo manifestava dissenso, si richiedevano e si ottenevano fondi pubblici a compensazione di quel tempo in cui i lavoratori dello spettacolo erano stati privati della loro voce democratica ed essenziale per il bene culturale del Paese.
Oggi è tutto lontano, hanno riaperto i teatri, è tornata la democrazia… purtroppo però è ora il teatro a mettere il bavaglio ai liberi pensatori.
Il teatro Goldoni di Livorno annulla lo spettacolo di Orsini sull’Ucraina adducendo la motivazione che non si possono affrontare discorsi di natura politica…mi sembra strano… per un Paese e un luogo così democratico come il teatro.
Mi sembra strano anche perché in passato i teatri hanno ospitato organizzazioni come casa Pound per convegni e manifestazioni, organizzazione che non è proprio.un grande esempio di democrazia.
Mi stupisco, inorridisco, mi vergogno di fronte a queste cose.
Non vedo attori, intellettuali, membri di quel mondo dello spettacolo che si strappava le vesti per le chiusure in un momento di estrema difficoltà e che additava il governo come antidemocratico, strapparsi oggi i vestiti per un azione davvero antidemocratica.
Non li vedo camminare nelle piazze, urlare che ora si cii stanno imbavagliando, ci stanno portando verso un pensiero unico che serve a qualcuno. Non li vedo e mi dispiace, non li vedo e mi chiedo se sono ceca o se è davvero caduta la notte e non c è più niente.
La mia completa solidarietà ad Orsini e la mia stima.
Maria Gerundo