Ogni giorno una casa colonica e il suo granaio
aspettano come una madre e un figlio devoti il mio
passaggio di fronte all’autostrada. Non vengono mai
a mani vuote, ma portano al viaggiatore doni ospitali:
frammenti di un antico ponte sospesi su viti e filari,
alberi e grano, e un vecchio trattore arrugginito
che ricorda ogni nome sotto la pioggia.
Io li saluto come si saluta un volto familiare
prima di un lungo viaggio, poi me li lascio alle spalle
senza guardare, ma so di lasciarli contenti
per averli ancora una volta riconosciuti,
per averli amati.
Adriano Napoli