72% di assenze alla Camera, ma si lamenta dell’assenteismo altrui. E nel suo sorriso sta la vera forza della destra.
Giovedì mattina. Montecitorio. La Meloni ha un’idea: fotografarsi nel famoso “Transatlantico”, che a quell’ora è deserto. Poi carica la foto su Facebook e dice: vedete? E’ tutto vuoto. Noi di Fratelli d’Italia volevamo far timbrare il cartellino ai parlamentari. Ma la proposta ce l’hanno bocciata.
Poi fa l’ironica. Dice di sentirsi sola. Sorride. E poi chiude il tutto con un saluto: vado a lavorare. Anzi: “anche oggi a lavoro”, afferma. C’è dell’amaro senso del dovere in quelle parole: anche oggi a lavoro. Anche oggi. Parole che trasudano instancabilità. Quell’instancabilità di chi, ogni giorno, si alza con la consapevolezza di avere un compito duro ma necessario: spaccarsi la schiena al lavoro. Un’immagine bellissima.
Che, diciamocelo, sarebbe ancor più bella se avesse anche qualcosa in più: la verità. Purtroppo infatti la magia di quell’immagine sembra sparire di fronte a qualcosa di banale: a quei brutti e noiosi numeri. Quelli che piacciono ai “professoroni” e che la destra non sopporta. E che, sfortunatamente, rovinano tutto dicendoci che la Meloni conta il 72% di assenze in Parlamento. Il 72%. E’ nella top ten dei dieci deputati più assenteisti. 7° classificata, a quanto pare. Ma con buone speranze di recuperare posizioni.