Profanazione

Giorni mesti
in cui quei fiori colorati
delle più varie forme e sfumature
costituiscono una nota stonata.
E’ il momento del ricordo
di chi non è più tra noi
se non nelle labbra
di chi profana le tombe
con parole anch’esse stonate.
Di troppo.
Serriamo la bocca.
Solo occhi e cuore
hanno diritto di parlare.
Entrambi senza parole,
come i nostri cari
hanno diritto che sia.
Nel chiuso della loro dimora
in quelle foto sbiadite
dal tempo e dall’oblio
ce lo chiedono.
Ascoltiamole.
Prima che ci caccino
come i mercanti dal tempio.

Sandra Greggio