Notte di pulizia, come se il vento avesse voluto spazzare il mondo e l’alba è più frizzante del solito: gli alberi salutano sorridenti e il sole splende in tutta la sua bellezza.
Sono sicuro che questo sguardo sul mondo vivo sia un dono che mi fatto Francesco e i suoi ‘figli’, e per figli intendo tutti coloro che sanno guardare le cose piccole del mondo, quelle piccole piccole.
Non posso non pensare a Francesco in questi giorni, lo vedo incantarsi di fronte al sole e al filo d’erba, immagino i suoi occhi innamorati della vita, mi fermo ogni tanto a leggere qualcosa di lui, ed io continuo ad imparare.
Tra le tante, questa preghiera di Madeleine Delbrel mi è sempre particolarmente piaciuta e stamane mi aiuta a spiccare il volo pieno di vita sul giorno donato.
“Se ci sono molti santi che non amano danzare, ce ne sono molti altri che hanno avuto bisogno di danzare, tanto erano felici di vivere: Santa Teresa con le sue nacchere, San Giovanni della Croce con un Bambino Gesù tra le braccia, e san Francesco, davanti al papa.
Se noi fossimo contenti di te, Signore, non potremmo resistere a questo bisogno di danzare che irrompe nel mondo, e indovineremmo facilmente quale danza ti piace farci danzare facendo i passi che la tua Provvidenza ha segnato.
Perché io penso che tu forse ne abbia abbastanza della gente che, sempre, parla di servirti col piglio da condottiero, di conoscerti con aria da professore, di raggiungerti con regole sportive, di amarti come si ama in un matrimonio invecchiato.
Un giorno in cui avevi un po’ voglia d’altro hai inventato san Francesco, e ne hai fatto il tuo giullare.
Lascia che noi inventiamo qualcosa per essere gente allegra che danza la propria vita con te.”