A volte ti sogno, ora, piccolo,
indifeso corpuscolo e penso
ai tuoi occhi che non sono nati,
penso ai sogni mai fioriti,
penso – e ne tremo – a quello
che ho perduto,
che ti sei portato dietro,
per scommessa,
come obolo per Caronte
o viatico per l’aldilà.
Non sei nato,
ma vivi senza nome
e senza volto
dentro di me, come allora:
ho solo più stanchezza, ora
e meno lacrime per piangerti.
Ricordati che se usi il browser Brave non vedrai pubblicitá su questo sito Brave.com
Se vuoi partecipare ad un gruppo Telegram di persone che praticano il miglioramento continuo puoi visitare Miracle Morning Italian fans
