«Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare»
(Giacomo Leopardi)
4 commenti
che bella questa poesia erano anni che non la leggevo be’ io sono appassionato di giardini di piantr di fiori
http://www.lavoraperme.com
che bella questa poesia erano anni che non la leggevo be’ io sono appassionato di giardini di piantr di fiori
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fu mia mamma a leggere per me questi versi..ricordo bene ciò che sentii in me..
e questi versi mi sostengono quando dico a chi amo “ti voglio immensamente bene”
fu mia mamma a leggere per me questi versi..ricordo bene ciò che sentii in me..
e questi versi mi sostengono quando dico a chi amo “ti voglio immensamente bene”