Dachau – Silicato

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DACHAU

…e tutti gli occhi si chiusero lì al campo

… e la notte calò gelida e turpe.

… e le ossa ammassate sugli animi

e la carne avvinghiata alla panca

e il più rumoroso dei silenzi quella notte al campo.

 

Il cielo era stanco e spento

ma le grandi stelle brillano sui mesti panni

di quegli uomini curvi

 

Dachau pioveva dolore

mentre i bambini cantavano le antiche

favole dei loro padri.

 

… E la terra dissipava brandelli di vita d’anima e amore

 

Sguardi lividi e pensieri osati nelle menti

ferite dall’insolenza.

Sogni sterili e desideri evanescenti

strappati al cuore dai biechi intenti umani

 

Donne private del loro “esser donne”

uomini ceduti al fatto della sofferenza

prole depredata di giochi e di sorrisi

 

Fumo nelle menti, abbandonano negli spiriti

 

là non era permesso niente, neppure amare

neppure vivere

 

là tutto era un attimo, un breve sguardo

l’intera tua esistenza.

 

la notte è trascorsa a Dachau

il giorno giunge vivo

e la luce si fa libertà.

 

Ma il vento non ha soffiato troppo forte

affinché si dimenticasse ……….

e non si dimentica.

 

E voi? C’eravate quella notte a Dachau

ed io?

No, noi non sappiamo, noi non capiamo,

non abbiamo mai sentito quel freddo,

mai patito quell’odio, mai perduto quella libertà,

la stessa libertà che oggi ci rende uomini e non ci fa dimenticare.

 

A tutte le “Anna Frank” che avrei voluto salvare

e che oggi, per un solo breve istante,

vorrei rivivessero in ognuno di voi.
Valentina Silicato (V A Linguistico)
Fonte: http://capoverde.altervista.org/olocausto.htm